Bisceglie si adagia sull’Adriatico con un litorale affascinante e un ricco patrimonio storico e architettonico.
Le antiche mura di età aragonese cingono il centro storico, fatto di vicoletti lastricati e anguste stradine, sorvegliato dal castello svevo, con tre torri: qui spiccano antichi palazzi nobiliari, come Palazzo Tupputi, dal raffinato bugnato, l’Abbazia di Sant’Adoeno, la Chiesa di Santa Margherita e la splendida Cattedrale romanica di San Pietro Apostolo, di epoca normanna, cuore della città vecchia.
Fuori dall’antica cinta muraria, Bisceglie fa bella mostra di chiese, conventi, palazzi, ville e casali, mentre nelle campagne sono conservate in ottimo stato le testimonianze di un ricco passato, come i dolmen Frisari, della Chianca e di Albarosa, i reperti preistorici della Grotta di Santa Croce, le tracce della via Traiana.
Tra i più bei tratti di costa della zona, Bisceglie regala un litorale d’incanto, caratterizzato da ampie spiagge e calette come la Cala Pantano, una zona umida con una piccola insenatura naturale, o le Grotte di Ripalta.
Famoso è il sapore dei celebri “sospiri”, tradizionali dolci preparati artigianalmente in tutti i forni della città.
Il dolmen è un imponente monumento megalitico presitorico risalente all’età del bronzo e il nome Chianca deriva dal termine dialettale locale chianghe, cioè lastra di pietra.
La costruzione fu scoperta dagli archeologi Francesco Samarelli e Angelo Mosso il 6 agosto del 1909, in località “la Chianca” nel territorio di Bisceglie, vicinissima ad un lungo e profondo crepaccio denominato “lama di Santa Croce” ricco di grotte anticamente abitate.
Quando il dolmen fu scoperto i contadini del luogo avevano già rimosso tutto prima degli scavi, anche se alcune tracce dei mucchi di pietrame e di terriccio che coprivano la costruzione erano evidenti agli occhi degli archeologi.
Nella cella furono rinvenute ossa di animali, frammenti di piccoli vasi e alcuni coltelli di pietra risalenti intorno a 1200 – 1000 anni a.C., sei scheletri di adulti e di ragazzi disposti in modo disordinato, e due scheletri in posizione rannicchiata. Nel dromos furono trovate alcune stoviglie nerastre, un pendaglio in bronzo ed una brocca. I reperti furono acquisiti dal museo archeologico di Bari, ove attualmente sono conservati.
Il 19 maggio del 2011 l’UNESCO ha riconosciuto il dolmen della Chianca di Bisceglie come “Patrimonio testimone di una cultura di pace per l’umanità”.